Cenni su Custonaci

Custonaci (Custunaci in siciliano) è un comune italiano di 5 499 abitanti del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia.
Dal 26 agosto 2009 Custonaci ha acquisito, a seguito di una Bolla Episcopale, per l’intensa devozione mariana espressa nel tempo il titolo di «Civitas Mariae». È altresì denominata «Città internazionale dei marmi» per la presenza nel suo territorio del secondo bacino marmifero d’Europa con circa 100 cave in attività ed una cinquantina di opifici industriali
Geografia fisica
Posto all'estremità orientale del golfo di Bonagia, più precisamente Custonaci sorge su una collina a circa 186 metri sopra il livello del mare. Confina con i comuni di San Vito Lo Capo, Valderice, Buseto Palizzolo e Castellammare del Golfo, e si affaccia a nord-ovest sul Mar Tirreno, dando origine alla frazione balneare di Cornino. Il territorio custonacese è diviso, al suo interno, in frazioni caratteristiche della città: Sperone, Assieni, Santa Lucia - Piano Alastre, Purgatorio, Baglio Messina, Baglio Mogli Belle e Scurati.
Storia
Secondo un decreto del 1241 del Re Federico II di Svevia, si concedeva tredici “Casalia Inhabitata” all'università di Monte San Giuliano (l'attuale Erice), con lo scopo di aggregare gli “habitatores” su un vasto territorio circostante per la crescita della popolazione. Tutto questo territorio, che si estendeva fino a Castellamare del Golfo, venne diviso in feudi e dato alle più facoltose famiglie ericine per amministrarlo. La “Riviera dei marmi” comprendeva sette feudi con trentasei parecchiate, ovvero appezzamenti di terreno che consentivano la coltivazione agricola, aggregando così un certo numero di abitanti.
Sparsi per il territorio, si costituirono i “bagli”, strutture mirate al coordinamento dei lavori agricoli e il feudo sanguigno, con il nucleo abitativo che si formava pian piano attorno al santuario, divenne l'attuale centro storico del paese. Uno dei bagli più importanti del territorio è il Baglio Cofano nel monte Cofano, proprietà delle famiglie Sanclemente e Maranzano, abbandonato alla fine delle II guerra mondiale.
Nei primi anni del Novecento Custonaci faceva parte del comune di Monte San Giuliano, divenuto Erice nel 1934. Dopo la seconda guerra mondiale molti centri urbani si erano ormai incrementati e con la propria identificazione dell'attività estrattiva del marmo, Custonaci fu il primo territorio dell'agro ericino a diventare autonomo il 25 dicembre 1948, seguito negli anni successivi da Buseto Palizzolo, San Vito Lo Capo e Valderice. Il primo sindaco di Custonaci fu Vito Cipolla, a cui oggi è intitolata una via nel centro del paese.
Monumenti e luoghi d'interesse
Grotta Mangiapane a Scurati
Nel suo territorio si trovano le Grotte di Scurati, antico insediamento preistorico, dove da alcuni anni si svolge nel periodo natalizio il "Presepe vivente di Custonaci".
Luogo di interesse artistico e storico è il santuario di Maria Santissima di Custonaci, attorno al quale nei secoli si sono concentrati piccoli insediamenti di agricoltori che hanno poi dato vita alla cittadina. Fu costruito intorno al 1500. Un bellissimo rosone decora la facciata della chiesa. Il santuario, custodisce una tela ad olio su tavola del XV secolo raffigurante la Vergine in procinto di allattare il bambino, oggetto della devozione dei Custonacesi e dei paesi circostanti. Inoltre è custodita una tempera su legno del 1541, bottega del Crescenzio, raffigurante la madonna in trono con bambino.
Parte del comune ricade nella riserva naturale orientata Monte Cofano.
Da vedere anche la Tonnara di Monte Cofano.
Nel 2016 è stato scoperto un granaio islamico e due monumenti astrali soprannominati "Cavallo del Sole" e "Porta del Sole" ricadenti entrambi sul monte Sparagio
La Madonna di Custonaci
Custonaci è "Civitas Mariae". Infatti il culto per Maria Santissima di Custonaci è molto sentito, che anche patrona di Erice e di tutto l'agro ericino. La tradizione vuole che prende avvio dopo il dono di un quadro raffigurante una Madonna col bambino, fatto da una nave francese che trasportava il dipinto e che scampò a una tempesta, dopo aver invocato Maria SS, rifugiandosi nel golfo di Cornino.
Si tratta in realtà di un dipinto ad olio, su tavola preparata con gesso, e risale al XV secolo, opera della scuola di Antonello da Messina rappresentante la Madonna che allatta il Bambin Gesù, custodita nel locale santuario. L'effigie, fu solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1752 da papa Clemente XIII
Il 26 agosto 2009 dopo ben 73 anni è stato portato in processione il quadro raffigurante la Madonna in un'atmosfera particolarmente sentita dal popolo.
Il presepe vivente
Ogni anno, dal 1983, nel periodo natalizio si svolge nella Grotta Mangiapane il presepe vivente.
La Sagra della Spincia
Ogni anno si tiene lo "Spincia fest" giunto alla 24ª edizione, in onore del dolce tipico del territorio, la sfincia