La Consulta apre agli Ncc: da ora sì a nuove licenze e app di prenotazione per i trasferimenti
Dai giudici della Corte costituzionale finalmente doppio colpo alle «misure protezionistiche» per i taxi: verso la bocciatura la sospensione dei permessi bloccati dal 2018
COMUNICATO STAMPA
GIOVEDÌ 07 MARZO 2024
"Per la seconda volta in soli 4 anni la corte costituzionale torna ad occuparsi di Ncc e lo fa con una ordinanza storica. Ovvero ipotizzando che tutto l'impianto normativo varato da Toninelli e Rixi nel 2019 sia incostituzionale oltre che in contrasto col diritto comunitario. Lo sosteniamo da sempre per cui per noi, questa ordinanza e' una iniezione di fiducia. Che la Corte Costituzionale si debba occupare due volte di Ncc spiega bene il disastro della mobilita' sotto gli occhi di tutti e spiega altresi' quanto sia indispensabile una legge moderna di ispirazione diversa da quella dei tassisti come e' stato fino ad oggi". Cosi' le cinque maggiori associazioni di categoria - Sistema Trasporti, Anitrav, Associazione Ncc Italia, Comitato Air e Asincc -, in una nota stampa in relazione alla sentenza della Consulta. "Siamo anche certi che se la Corte si occupasse dell'art.85 del codice della strada, diventerebbe solo un brutto ricordo e continueremo a sollevare la questione in tutti i tribunali finche' non ne troveremo uno che ci ascoltera' - aggiungono -. Abbiamo abbandonato il tavolo di Salvini anche come rifiuto a concertare su un qualcosa di incostituzionale. Ora la Corte ci ha dato la massima autorevolezza. Il Ministro sospenda tutto fino alla sentenza definitiva, se questo e' ancora uno Stato di Diritto dove chi governa giura sulla costituzione"
Dalla Corte costituzionale arriva un doppio colpo contro la stasi che continua a circondare le regole del servizio di noleggio con conducente, e che complica la mobilità degli italiani già alle prese con la penuria ciclica dei taxi.
Con l’ordinanza 35/2 024, i giudici muovono contro lo stop a nuove licenze Ncc deciso per decreto a fine 2018 (Governo Conte-1) fino alla «piena operatività» del registro informatico nazionale, mai varato dal ministero delle Infrastrutture.
Servizio elettronico
«Secondo gli NCC questa nuova procedura va ben oltre la richiesta del legislatore limitata all’inserimento di pochi e semplici dati, al contrario viene prevista la compilazione di un format diverso a seconda del tipo di prenotazione effettuata dal cliente che riporta: a) targa del veicolo; b) nome del conducente; c) data, luogo e chilometri di partenza e arrivo; d) orario di inizio servizio, destinazione e orario di fine servizio; e) dati del fruitore del servizio. Senza considerare che il foglio di servizio elettronico aveva già suscitato nel 2019 le preoccupazioni del Garante della Privacy quando aveva segnalato all’allora Ministro Toninelli l’evidente sproporzione tra lo scopo della normativa di settore di arginare l'abusivismo nell'attività di NCC e la soluzione prescelta dal Governo in quanto i dati richiesti all'Ncc consentono di identificare il cliente e il percorso effettuato».