Natale a Erice: tra tradizione, presepi e mercatini
Erice, il suggestivo borgo medievale che domina Trapani, si trasforma durante il periodo natalizio in un luogo magico
Per vivere un Natale autentico tra tradizione, arte, storia e spiritualità.
Erice
Erice è un antico borgo medievale situato sulla cima del Monte Erice, in provincia di Trapani. La sua origine risale all’epoca elima e fenicia, e nel corso dei secoli è stata contesa da greci, romani, arabi e normanni.
Grazie alla sua posizione strategica, ha mantenuto intatto il suo fascino medievale, con stradine lastricate, antiche mura e chiese storiche.
Il borgo è noto per la sua atmosfera unica, i panorami mozzafiato sulla costa occidentale della Sicilia e le tradizioni artigianali e gastronomiche che si tramandano da generazioni.
Natale a Erice: tra tradizione, presepi e mercatini
Erice, il suggestivo borgo medievale che domina Trapani, si trasforma durante il periodo natalizio in un luogo magico, dove storia, religione e folklore si intrecciano. Visitare Erice a dicembre significa immergersi in atmosfere senza tempo, tra vicoli acciottolati, luci soffuse e profumi tipici della tradizione siciliana.
Presepi nelle chiese e nei vicoli
Il borgo custodisce presepi tradizionali realizzati all’interno delle chiese storiche, come la Chiesa Madre e la Chiesa di San Giuliano. Oltre agli allestimenti religiosi, molti abitanti creano presepi artigianali nei vicoli, che trasformano le stradine in piccoli percorsi della Natività, con scenografie dettagliate e figuranti locali.
Ammirare queste scene della Natività significa immergersi nella storia, nella fede e nelle tradizioni siciliane, vivendo un Natale autentico e spirituale.
Mercatini e artigianato
Durante il periodo natalizio, Erice ospita mercatini di Natale dove è possibile acquistare prodotti tipici, decorazioni natalizie e artigianato locale. Il borgo medievale diventa così un vero e proprio villaggio natalizio, con bancarelle che offrono dolci tradizionali, ceramiche e oggetti fatti a mano.
Degustazioni e sapori locali
Un Natale a Erice non sarebbe completo senza assaporare le delizie gastronomiche locali, dai dolci come gli “Ncuddati” e i “Pupi di zucchero” ai vini tipici della zona. Durante il periodo festivo, molti locali offrono degustazioni e menù speciali dedicati al Natale, permettendo ai visitatori di vivere la tradizione anche a tavola.
Eventi e spettacoli
Erice propone inoltre eventi culturali e musicali per celebrare il Natale, dai concerti di musica sacra alle rappresentazioni della Natività. La combinazione di storia, arte e religiosità rende le festività nel borgo un’esperienza unica, adatta a grandi e piccini.
Un po’ di storia su Erice
Erice è un borgo medievale arroccato su un’altura, con antiche mura, vicoli e un aspetto che ricorda tempi lontani — già da solo, il centro storico ha un grande valore storico e paesaggistico.
Il borgo è stato per secoli un luogo di culto e di cultura: l’antico nome greco/latino era “Eryx” — associato a un santuario dedicato alla dea della fertilità (dal periodo punico‑cartaginese fino all’epoca romana).
Nel tempo, Erice ha mantenuto intatto il suo fascino: le sue stradine, le chiese, i palazzi, il centro storico e le alture offrono panorami sul mare e sulla costa che rendono il borgo un luogo ideale anche fuori stagione.
In questo contesto storico – con radici antiche e stratificazioni nel tempo – nasce la tradizione moderna del Natale a Erice: un mix tra storia, spiritualità, cultura e comunità.
EricèNatale: il Natale ad Erice
Cos’è e quando
EricèNatale si svolge ogni anno, generalmente dal 7 dicembre al 6 gennaio.
Si tratta di un evento che trasforma l’intero borgo medievale in un “villaggio di Natale”: con presepi, mercatini, musica, eventi culturali e una forte atmosfera festiva.
Cosa offre durante le feste
Ecco le principali attrazioni e iniziative di EricèNatale — i punti forti che rendono Erice speciale a Natale:
Presepi artigianali e diffusi: lungo le vie del centro, nelle chiese, nei cortili e nelle botteghe — decine di presepi realizzati da artigiani e cittadini. Alcuni in ceramica, altri in terracotta o altri materiali; c’è anche una versione “monumentale” particolarmente imponente.
Mercatini di Natale: nelle piazze principali (Piazza della Loggia, Piazzetta San Giuliano, a volte anche Piazzetta San Martino) si trovano casette in legno con oggetti artigianali locali, ceramiche, decorazioni, prodotti tipici siciliani, dolci, idee regalo.
Eventi musicali e culturali: il calendario include concerti, spettacoli teatrali, musica sacra o popolare, eventi per bambini, teatro — molti svolti in location storiche, chiese, teatri come Teatro Gebel Hamed.
Atmosfera suggestiva: zampognari, bande itineranti, musiche tradizionali siciliane diffondono suoni tra le antiche mura; vicoli medievali illuminati, luci natalizie e addobbi fanno da cornice a una magia che unisce spiritualità, tradizione e festa.
Attività per famiglie e bambini: c’è una “Casetta di Babbo Natale” (in Via Albertina degli Abati / Piazzetta San Martino) dove i più piccoli possono consegnare le loro letterine, fare laboratori creativi, partecipare ad animazioni — un tocco pensato per i bambini.
Un percorso natalizio unico: tra presepi, mercatini artigianali, eventi culturali e gastronomia — mescolando spiritualità, arte e convivialità, il borgo diventa un’esperienza natalizia completa.
Tradizione, cultura e comunità
Il Natale a Erice non è solo una festa per turisti: è anche un momento di comunità, con associazioni, cittadini, artigiani locali coinvolti nella preparazione dei presepi, delle mostre e degli eventi. Questo contribuisce a mantenere vive tradizioni, memoria e arte locale.
La tradizione dei presepi — intesa come arte sacra e popolare — è parte integrante dell’identità del borgo durante le feste: ogni presepe racconta storie, mestieri, dettagli locali che fanno da ponte tra passato e presente.
La combinazione di musica, artigianato, religiosità e convivialità rende EricèNatale un evento culturale, sociale e turistico, che valorizza il patrimonio di Erice e lo apre al mondo.
Perché vale la pena visitare Erice a Natale
- Per vivere un Natale autentico, non commerciale — tra tradizione, arte, storia e spiritualità.
- Per vedere un borgo medievale trasformarsi: luci, presepi, musica e mercatini rendono Erice magica e festosa.
- Per respirare cultura, partecipare a eventi, ascoltare musica e scoprire l’artigianato e la gastronomia locale.
- Per un’esperienza completa: ideale per coppie, famiglie, gruppi, turisti interessati non solo al mare o al sole, ma anche a cultura e bellezza.
EricèNatale — il borgo dei presepi a Erice
Ogni anno, da inizio dicembre a inizio gennaio, Erice si trasforma grazie a EricèNatale: il centro storico medievale diventa un percorso diffuso di presepi, luci, mercatini, musica e eventi.
L’iniziativa coinvolge chiese, cortili, vicoli, botteghe e piazze del borgo: è un “presepe diffuso”, non confinato in un’unica chiesa o location.
Il programma non si limita al presepe: ci sono mercatini di Natale, concerti, spettacoli per bambini, animazioni, laboratori creativi, musica tradizionale con zampognari, insomma un’esperienza completa.
Tipologie di presepi e allestimenti
Durante EricèNatale puoi trovare diversi generi di presepi — ciascuno con la sua particolarità:
Tipo / Caratteristica Descrizione / Dettagli
Presepi artigianali “diffusi” Oltre 30 presepi artigianali distribuiti per il borgo — nelle chiese, nei cortili, nelle vetrine delle botteghe, nei cortili e nelle abitazioni. Ogni presepe racconta una propria storia.
Presepe monumentale / meccanico Alcune composizioni sono “monumentali”, con molte figure — statue in terracotta, cera, legno, corallo, sughero — e in alcuni casi con meccanismi, scenografie e dettagli complessi.
Presepi artistici ed etnici Oltre alle tradizioni locali, ci sono opere che sperimentano materiali, stili e sensibilità differenti: ci sono mostre come “Presepi dal Mondo”, con interpretazioni della Natività da diversi paesi, in vetro, ceramica, gesso, materiali pregiati, ecc.
Presepe vivente Durante alcune edizioni viene allestita una “natività vivente”, con persone, ambientazioni reali, che trasforma le strade e i vicoli in una rappresentazione vivente della Natività.
Installazioni e percorsi multisensoriali Alcuni presepi sono accompagnati da effetti scenografici, suoni, installazioni luminose, che rendono l’esperienza più immersiva — non solo visiva, ma anche emotiva e uditiva.
Dove trovarli & come si articola il percorso
I principali punti di riferimento per mercatini e attività natalizie sono Piazza della Loggia e Piazzetta San Giuliano.
Altri “hub” includono vie e scorci del borgo medievale, cortili e sedi storiche, chiese e palazzi: le installazioni sono molteplici e distribuite.
Spesso viene fornita una mappa del percorso dei presepi — utile per organizzare la visita e non perdere nessuna installazione.
Alcune sedi particolari: chiese come il Duomo, San Martino, San Giuliano, spazi espositivi, e anche location suggestive come ruderi di monasteri, che durante le festività diventano scenografie per mostre tematiche.
Atmosfera, eventi collaterali e cultura locale
La visita ai presepi non è isolata: l’atmosfera è arricchita da musica tradizionale, con zampognari itineranti che suonano per le vie, dando un tocco autentico e suggestivo al Natale ericino.
Ci sono concerti, spettacoli teatrali, eventi per bambini e famiglie — molte iniziative coinvolgono la comunità e rendono l’esperienza adatta a ogni età.
Mercatini artigianali: in parallelo ai presepi, vengono allestite casette con prodotti locali: ceramiche, addobbi, dolci, specialità siciliane, idee regalo — un mix di cultura, artigianato e gusto.
Durante la Notte di Capodanno e nelle festività principali, l’atmosfera si fa particolarmente vivace: luci, decorazioni, eventi in piazza — un Natale che unisce spiritualità, tradizione e festa.
Periodo e continuità
L’edizione 2024 di EricèNatale si è svolta dal 7 dicembre al 6 gennaio.
L’evento è ormai consolidato e ogni anno rinnova il suo programma, mantenendo vive le tradizioni presepiali e arricchendo con nuove idee: dal presepe vivente, alle mostre etniche, alle installazioni artistiche.
Perché i presepi di Erice sono speciali
Molteplicità e varietà: non un solo presepe, ma decine — ognuno con stile, materiali e storia diversa.
Contesto unico: il borgo medievale, con le sue mura, vicoli, panorami, rende la visita molto più evocativa di una semplice esposizione.
Partecipazione comunitaria: artigiani, associazioni, famiglie — tutti coinvolti. È tradizione che vive di persone.
Esperienza immersiva: musica, luminarie, mercatini, sapori — non solo visione, ma coinvolgimento multisensoriale e culturale.
Adatto a tutti: famiglie, coppie, turisti, curiosi — ognuno può trovare qualcosa di suo in questa formula natalizia.
Origini e contesto storico: i conventi, le suore e l’arte dolciaria
La tradizione dolciaria di Erice affonda le radici nei conventi di clausura che sorgevano sul monte — in particolare i conventi di Monastero di San Carlo (Erice) e Convento di Santa Teresa (Erice).
Le monache, oltre alla preghiera e alla vita religiosa, producevano dolci nei periodi di festa o come fonte di sostentamento per il convento. Questo era un uso comune nelle comunità monastiche: l’arte dolciaria conventuale era gelosamente tramandata, spesso in forma orale.
Tra il XVII e il XVIII secolo, la produzione di dolci – in particolare a base di mandorle – divenne caratteristica di Erice: la coltivazione di mandorle in Sicilia è antica, introdotta probabilmente già con i Fenici, e si è consolidata anche nei centri come Erice.
Col tempo, con il declino della vita conventuale e la secolarizzazione, molte di quelle ricette rimasero “nascoste” — finché non furono riscoperte e riadattate da artigiani e pasticceri locali, che hanno trasformato la tradizione religiosa in un patrimonio dolciario aperto a tutti.
Questa origine “conventuale” spiega perché molti dolci di Erice abbiano ingredienti semplici (mandorle, zucchero, miele, cedro, spezie), ma profumi e sapori sofisticati: erano preparati dalle mani attente delle suore, con equilibrio e cura, spesso per occasioni importanti o per vendite discrete.
Dolci simbolo di Erice e la loro storia
Ecco i dolci più rappresentativi di Erice e quello che sappiamo della loro origine e diffusione.
Pasta reale di Erice (marzapane ericino)
La Pasta reale di Erice — cioè il marzapane tradizionale del borgo — è considerata un prodotto tradizionale (PAT) della
Il marzapane rappresenta il legame storico con la coltivazione delle mandorle e con la tradizione dolciaria monastica: le monache utilizzavano mandorle e zucchero per creare dolci modellati, spesso a forma di frutta o figure decorative.
Oggi la pasta reale viene utilizzata per dolci come frutta martorana, “belli e brutti”, “dolci di badia” e altri dolcetti tipici di Erice, che rappresentano l’anima della pasticceria artigianale della vetta.
Genovesi ericine
Le Genovesi sono forse il dolce più famoso di Erice: cupolette di pasta frolla, ripiene di crema pasticcera (o ricotta, pistacchio, ecc.), spolverate con zucchero a velo.
L’origine sarebbe conventuale: la ricetta deriverebbe dalle monache del Convento di San Carlo.
Il nome “genovesi” ha una storia curiosa: pare che derivi dalla forma somigliante al cappello dei marinai genovesi — un riferimento al tempo in cui i commerci tra Genova e Trapani (porto vicino a Erice) erano molto intensi.
Questo dolce, grazie anche alla notorietà della pasticceria Pasticceria Maria Grammatico (nata da Maria Grammatico, ex suora che imparò le ricette in convento), è divenuto un simbolo della pasticceria ericina e attira turisti da tutto il mondo.
Mustazzoli ericini
I Mustazzoli erano già prodotti nel Settecento nei conventi di clausura, spesso nelle occasioni di feste religiose.
Si tratta di biscotti semplici, speziati (cannella, chiodi di garofano) e robusti, spesso pensati per accompagnare vini da dessert come lo zibibbo o il marsala; la loro consistenza secca li rendeva perfetti per la conservazione e il consumo fuori stagione.
Il loro uso “monastico”: le monache li preparavano per sostenersi, e — come per altri dolci — la tradizione rimase viva nei laboratori locali anche dopo la chiusura dei conventi.
Cuscinetti ericini, “dolci di badia” e altri pasticci conventuali
I Cuscinetti ericini sono dolci di pasta di mandorla, ripieni con conserva di cedro o marmellate, un tempo preparati nei conventi per sostentare le comunità monastiche.
I “dolci di badia”, la frutta martorana, e altri piccoli pasticci dolci rappresentavano l’ingegno delle suore, che con ingredienti poveri (mandorle, miele, cedro, zucchero) riuscivano a creare prodotti raffinati, perfetti per feste religiose, doni o vendita.
Come la tradizione è rinata: da conventi a pasticcerie artigianali
Un ruolo fondamentale nella rinascita della pasticceria ericina moderna lo ha avuto Maria Grammatico, nata ad Erice nel 1940. A 11 anni entrò nel convento di San Carlo, dove imparò osservando le monache le tecniche e i segreti della pasticceria tradizionale.
Nel 1963 aprì la sua bottega: con solo 3 kg di mandorle diede inizio a un’avventura che l’avrebbe resa celebre.
Oggi la sua “pasticceria di una volta” — Antica Pasticceria del Convento (gestita dalla famiglia) — è un punto di riferimento: ogni dolce viene ancora realizzato a mano, con mandorle siciliane, rispetto delle ricette tradizionali e artigianalità – un ponte tra passato e presente.
Grazie a questa rinascita, i dolci di Erice non sono più un segreto da convento: sono diventati un patrimonio gastronomico riconosciuto, amato da locali e visitatori. Le Genovesi, la Pasta reale, i Cuscinetti e tutti gli altri dolci portano con sé una storia di resilienza, tradizione e passione.
Perché la storia dolciaria di Erice è significativa
Perché dimostra come le tradizioni religiose e monastiche — spesso ignorate — possano diventare patrimonio culturale e gastronomico per l’intera comunità.
Perché i dolci ericini raccontano ingredienti del territorio (mandorla, cedro, miele, zucchero) e tecniche antiche, evidenziando il rapporto tra natura, cultura e artigianato.
Perché la figura di Maria Grammatico — che riesce a trasformare le ricette delle suore in una rinomata pasticceria — dimostra come passione e memoria possano salvare e rilanciare tradizioni.
Perché assaggiare un dolce a Erice non è solo gustare zucchero e mandorle: è assaporare secoli di storia, fede, conventi, sacrifici e amore per l’artigianato.
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